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Ultimi casi di infanticidio: disperazione o crudeltà?

La Prof.ssa Maria Beatrice Toro, ospite a TG2000, analizza il tema dell’infanticidio spiegando i motivi di questi gesti che compiono alcune madri vittime di importanti stati depressivi.

Vasto: tragedia della disperazione


La prof.ssa Maria Beatrice Toro è ospite della trasmissione “Bel tempo si spera” su TV2000 per parlare della tragedia di Vasto. Fabio di Lello ha vissuto, dopo la scomparsa della moglie, tra rabbia ed irrealtà mettendo in atto dei comportamenti patologici in risposta all’incapacità di accettare la scomparsa della sua amata. Ma quando la vendetta è stata compiuta e la rabbia si è sgretolata, forse Fabio Di Lello ha per la prima volta la dura realtà: sua moglie era persa per sempre e lui era un uomo finito.

 

 Mi Manda Rai 3 – l’intervento di Maria Beatrice Toro dal minuto 53′

Italiani all’estero per avere una vita più dignitosa
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Ordine e disordine

La prof.ssa Maria Beatrice Toro è ospite della trasmissione “Dio li fa poi li accoppia” su TV2000 per parlarci dell’ordine e del disordine. L’ordine ed il disordine di per sé non sono così negativi ma lo diventano quando sono spinti all’estremo: ad esempio un disordine eccessivo impedisce la manutenzione degli oggetti o, al contrario, l’eccessivo ordine ( soprattutto quando si combina con la mania per l’igiene ) può causare danni alla pelle, alle mucose portando ad una maggiore fragilità fisica. Ciò di cui abbiamo bisogno è trovare il giusto equilibrio!

Abuso sui minori: il silenzio nel dramma

La prof.ssa Maria Beatrice Toro è ospite della trasmissione “Bel tempo si spera” in cui si parla degli abusi sui minori, sempre ricordando gli orrori di Caivano e il caso della piccola Fortuna. Ciò che più colpisce è il grande silenzio con cui si tende a nascondere questi abusi, perchè i familiari, per non sentirsi essi stessi sporchi e macchiati da questo orrore, tentano di gettare nell’ombra quello che succede.

L’importanza dei papà nella crescita dei figli

La prof.ssa Maria Beatrice Toro, ospite della trasmissione “Dio li fa poi li accoppia”, ci parla dell’importanza della figura paterna nella crescita del bambino descrivendoci l’unicità che assume questa relazione nello sviluppo armonico del figlio o della figlia.
Tonino Cantelmi sul tema del cyberbullismo: possiamo pensare al web come a una forza creativa?

Omicidio Sara: dilaga la violenza di genere

Non è un disturbo mentale che ha guidato la mano di Vincenzo Paduano, l’ex fidanzato di Sara Di Pietrantonio, che in una  notte di fine maggio ha bruciato viva la giovane ventiduennne. Questo è un caso di violenza di genere!

Omicidio della giovane Sara Di Pietrantonio: prevale il desiderio di distruzione

Follia? Troppo semplice ridurre tutto alla malattia mentale anche se – continua la Professoressa – pensarla così acquieta gli animi e rassicura; è sbagliato ascrivere direttamente la violenza alla patologia poichè, talvolta, la tendenza alla criminalità e alla distruttività umana derivano da un inclinazione interiore.
Quanto agli automobilisti – conclude la Toro – probabilmente la situazione è stata sottovalutata fintanto da non consentire a queste persone di rendersi realmente conto che stava accadendo un qualcosa di molto grave e, inoltre, non possiamo non tener conto del nuovo principio che si fa sempre più strada nella moderna società per cui

Pedofilia e adulti trascuranti: il caso della piccola Fortuna

L’adultizzazione del bambino e l’infantilizzazione dell’adulto

Mindfulness e Stress

Il legame tra la Mindfulness e la riduzione dello stress si esplica nel protocollo standardizzatao da Kabat Zinn.

Il protocollo in questione si chiama MBSR – Mindfulness Based Stress Reduction. Ne parla la Prof.ssa Maria Beatrice Toro durante una lezione tenuta al corso di formazione alla mindfulness.

Delitto al Collatino: follia a due, ecco cosa c’è dietro a un delitto a sfondo sessuale

Collatino: un omicidio a sfondo sessuale

Omicidio di Luca Varani: la disumanizzazione nel gioco della morte

La relazione di coppia tra certezze e incertezze

Prof.ssa Maria Beatrice Toro: il femminicidio – Teleroma 56

Durante la trasmissione in onda video su teleroma 56 e radio su teleradiostereo, il Direttore Marco Fabriani e la Prof.ssa Maria Beatrice Toro commentano il caso dell’infermiera incinta di Siracusa, Eligia Ardita, uccisa all’età di 38 anni dal marito nel mese di gennaio 2015.Il marito, dopo aver dichiarato che il motivo della morte era ascrivibile a un malore, ha confessato l’omicidio solo molti mesi dopo. La Prof.ssa sostiene che tragedie come questa difficilmente sono il risultato di un raptus improvviso, al contrario sono spesso annunciate da alcuni segnali. L’aggressore violento coltiva uno squilibrio emotivo, un malessere interno che lo rende incapace di tollerare qualunque frustrazione scatenata da limiti imposti al suo comportamento o da qualunque violazione. Proprio nel momento in cui l’aggressore si sente vincolato – continua la Prof.ssa – pur di continuare ad affermare le sue volontà, non visualizza più le conseguenze che potrebbero scatenarsi in seguito a un suo gesto violento e, proprio la violenza di quel gesto, viene a configurarsi come un esplosione di rabbia motivata semplicemente dal limite imposto, dal no ricevuto.

Prof.ssa Maria Beatrice Toro: intervista su stalking e femminicidio – Radio Olympia e Teleradiostereo

Dott.ssa Paola De Bartolo: Mindfulness e neuroscienze

Dott.ssa Debora Cutuli: Mindfulness e empatia

Prof.ssa Maria Beatrice Toro: efficacia e validità della Mindfulness in ambito clinico

Dott. Massimiliano Mascitelli: Comunicazione e consapevolezza

Dott.ssa Roberta Necci: Mindfulness e gruppalità

Prof. Tonino Cantelmi: La consapevolezza nella post-modernità

Dottoressa Loredana Vistarini: Origini e stroria della Mindfulness

Il counselling per la coppia orientato alla mindfulness

La prof.ssa Maria Beatrice Toro interviene al Convegno Nazionale – Il Counselling e l’Orientamento in Europa e in Italia, tenuto presso l’Università di Padova, con una relazione sul counselling orientato alla mindfulness.

“Accogliere una coppia in un contesto di counselling significa riuscire a restituire loro la vita che realmente vivono. Talvolta accade alle coppie di negare la propria quotidianità relazionale poichè non è quello che vorrebbero. Il tipo di vita sognato, quello ideale, progettato, spesso assorbe prepotentemente tutta l’energia mentale della coppia e impedendogli di essere presenti alla vita che scorre nel momento presente che è l’unica forma di vita che abbiamo e che veramente può essere vissuta.”

Il prof. Javier Fiz Perez, moderatore e relatore della giornata formativa dal titolo “Il Counselling e l’Orientamento in Europa e in Italia”, introduce delle riflessioni sugli aspetti deontologici propri dello psicologo, del counsellor o dello psicoterapeuta, esulando dai concetti prettamente etici e focalizzando invece l’attenzione sul tema della fiducia. Sia che si tratti di counsellor o di psicologi o di psicoterapeuti, si è chiamati ad accogliere l’altro, ad ascoltare il problema che porta e a rispondere ad una richiesta di aiuto. In questi termini l’aspetto deontologico più che declinarsi su cosa devono o non devono fare queste figure professionali, si centra sullo sviluppo della fiducia che l’altro ripone nella relazione di cura o di ascolto e che è necessario trasmettere.

Un abstract della lezione tenuta dalla Prof.ssa Maria Beatrice Toro durante il corso “Mindfulness per la pratica clinica”

TECNOLIQUIDITA’ 2015 – Nel video sono presenti tutti gli interventi dei relatori

 

La banda dell’acido – Intervento del Prof. Cantelmi ospite della trasmissione RAI “I fatti vostri” (clicca per visualizzare il video)

Il prof. Tonino Cantelmi interviene durante il corso ecm “Mindfulness per la pratica clinica” affrontando il grande tema della velocità, dell’immediatezza, che caratterizza ormai il vivere dei nativi digitali e viene a configurarsi come una nuova dimensione in cui si inscrive l’esperienza.

La tematica dei Bisogni Educativi Speciali, l’esigenza di prestare attenzione ai singoli bisogni dei ragazzi che hanno delle difficoltà.

La grave perdita del coniuge: risvolti psicologici e consigli per affrontare ed elaborare il lutto

Sostanzialmente esistono due macro tipologie di stalker: alcuni sono principalmente animati dalla rabbia, altri invece dal bisogno ossessivo e malato di attenzioni. Quest’ultima categoria difficilmente agisce dei comportamenti così gravi da mettere in pericolo di vita la vittima; sono soggetti che corteggiano senza sosta. Spesso senza rendersene conto prestano un’attenzione esasperata alle vittime che hanno scelto e la traducono in continui e ripetuti sms, pedinamenti, ecc. Gli stalker animati dalla rabbia invece non vanno mai sottovalutati anche quando, in una fase iniziale, si limitano a minacciare. Possono diventare seriamente pericolosi; si fissano, infatti, di aver subito un torto e sono guidati da una potente sete di vendetta.

Siamo abituati a pensare allo stalking come un fenomeno che riguarda le relazioni intime, ma si tratta di un problema davvero molto più esteso. Nel caso dei medici e degli psicologi, poi, si può concludere tragicamente, anche con l’omicidio.

La famiglia è sicuramente una grande forza sia per gli uomini che per le donne con la differenza che, quest’ultime, spesso la vivono anche come un vero e proprio impegno, come un lavoro.
Da un recente sondaggio condotto su ragazze di età compresa tra i 25 e i 29 anni è emerso che la maggior parte delle intervistate non ha il desiderio di avere un figlio nei prossimi tre anni.

“Picchiata dal compagno 12 volte…eppure lei non lo denuncia e dichiara: “Io lo amo ancora!”

“La disperazione non va sottovalutata perchè a differenza di sentimenti quali la tristezza e il dolore, genera un incapacità di vedere “la fine” per cui paradossalmente e illogicamente “la fine” diventa l’unica soluzione contemplabile e possibile“.

Perché la solitudine fa paura?

Viviamo in un mondo che appare denso di amicizie sia reali che digitali: basta osservare i profili facebook, twitter, instangram per rendersi conto dei numerosi contatti che le persone intrattengono. Eppure la solitudine fa paura!
“Si la solitudine fa paura!” afferma la psicologa e psicoterapeuta Maria Beatrice Toro che sostiene “ciò che spaventa le persone non è la paura di essere soli poiché autonomi, ma è la solitudine come condizione di abbandono, l’idea di essere impotenti, di non riuscire a entrare in contatto con l’altro, perchè lontano o diverso da noi”.

Le amicizie, i rapporti interpersonali, sono una forma di potere declinabile in termini di “Io posso entrare in contatto con l’altro!”, le relazioni sono fondamentali per l’individuo e, sottolinea la dottoressa, è estremamente importante trasmettere ai propri figli il valore delle relazioni.

In quanto genitori, infatti, siamo chiamati non solo a educare i nostri bambini ma anche a essere in grado di creare per loro uno spazio in cui abbiano la possibilità di relazionarsi, di entrare in contatto con l’altro, di avere dei legami, rispettarli e coltivarli. È necessario iniziare alla relazionalità sin da piccoli poichè il rapporto è sicuramente una risorsa ma è anche uno scoglio; se da una parte attira, dall’altra intimorisce in quanto presuppone una presentazione di se stesso all’altro, una valutazione, del proprio essere, da parte dell’altro, la possibilità di essere accettati, di essere scelti ma anche l’eventualità di essere esclusi e la frustrazione che ne consegue……

Nei rapporti interpersonali spesso c’è una polarità tra chi vive l affettività come propria necessità di contatto con l’altro, come bisogno di calore e chi invece la vive come risonanza con il proprio mondo interno. Quest’ultimo può apparire più egoista, più centrato su di sè ma, in realtà, sono entrambi caratteri in grado di accudire gli altri: i più autonomi spesso anche con grande generosità perché “sono liberi” e quindi in grado di offrire un “amore libero”, sono due mondi differenti ma complementari di essere, di esprimersi e relazionarsi.

Il caso della studentessa universitaria che vende le sue foto per comprare un motorino nuovo…

Al posto del dialogo familiare, del contatto affettivo, sostiene la Prof.ssa Toro, a volte c’è poco o nulla, e questo nulla viene riempito da cose materiali. Per poterle ottenere, quante persone sono pronte a mettere in atto comportamenti pieni di cinismo?

Bisogna parlarne, inutile girarsi dall’altra parte per non vedere l’anestesia emotiva da cui intere generazioni sono state colpite all’insegna del consumismo e di oggetti che sostituiscono gli affetti.

Una violenza sessuale non è una catastrofe naturale, una malattia, o un lutto ma, spiega la prof.ssa Maria Beatrice Toro, è il risultato di un’aggressione, rispetto alla quale il persecutore non chiede che dimenticanza… La vittima vorrebbe dimenticare, ma il silenzio non aiuta a superare il danno. 

Una riflessione sull’adolescenza come dimensione esistenziale dell’individuo postmoderno e sul nuovo fenomeno dell’adultescenza nel contesto dell’ odierna società tecno liquida. Hanno preso parte e sono intervenuti alla presentazione: l’Avv. Maria Giovanna Ruo e la Prof.ssa Maria Beatrice Toro, curatrici del volume, il Prof. Tonino Cantelmi e il Magnifico Rettore della LUMSA Giuseppe Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto.

 Dopo l’ennesima tragedia di infanticidio per mano di una giovane madre di Passo Corese (RI), il Presidente della SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) e l’Associazione Strade Onlus, propongono al Ministro della Sanità il Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) per le donne che soffrono di depressione post partum.  La giornalista Salima Balzerani, per la trasmissione liberatv, intervista Maria Beatrice Toro, psicologa e psicoterapeuta, su questa delicata questione.